Serena Pruno
Serena Pruno nasce a Castelnuovo Magra (SP), ma trascorre la giovinezza a Pontremoli città nobile, in un ambiente colto aperto all’arte, a contatto del padre, pittore e musicista Bruno Pruno, e alla frequentazione di artisti, critici, scrittori e intellettuali.
Carrara è l’altro polo della formazione culturale di Serena dove frequenta il Liceo Artistico e consegue successivamente la laura specialistica in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti.
Negli anni 70 si trasferisce a Roma dove insegna, apre uno studio e partecipa attivamente
alla vita artistica e culturale della città, esponendo in prestigiose gallerie quali La Gradiva, l’Apollo D’Oro di Paolo Portoghesi, la libreria Remo Croce e altre.
Favorita da un talento naturale è precocemente attiva, il suo esordio in concorsi e manifestazioni artistiche data, infatti, dal 1962. Ottiene importanti riconoscimenti aggiudicandosi numerosi primi premi in concorsi nazionali fra i quali il ”Foemina d’Oro” a Forte dei Marmi nel 1975 anno internazionale della donna.
Ha eseguito trompe-œil in edifici pubblici e privati, affreschi a Treglio (CH) e grandi murales a Jesolo. Realizza, inoltre, arredi d’arte e disegna gioielli. Ha tenuto oltre cento mostre fra personali e collettive in Italia e all’estero.
Fra le più recenti personali:
- 2016, La Spezia, Sale del Museo archeologico del Castello di San Giorgio “Lo stupore
del drago”
- 2018, Circolo CasAle a Ripa di Seravezza, “Artisti Massesi di Ieri e di Oggi” e Massa
Palazzo Ducale, collettiva
- 2019, Carrara Gallery, “Volare Ancora”, Lucca al Lu.C.C.A Center of Contemporary Art
“Amor Vincit” e Post-on 2019 Pontremoli
- 2020 Rassegna di Arte Contemporanea ASART “De Rerum Natura” Chiostro di
Sant’Agostino Pietrasanta, “Pinocchio” Villa Gori Stiava – Massarosa.
- 2022 Villa Bertelli Forte Dei Marmi, “Il Mandala Del Coronavirus”
- 2022 Rassegna di Arte Contemporanea ASART “De Rerum Natura” Orto Botanico
Lucca e successivamente Villa Paolina Viareggio
- 2022 “Il Cenacolo delle donne” Villa Cuturi Marina di Massa e successivamente al Museo MACI di Imperia
- 2022 “Oscillazioni”, Villa La Cartiera Pontremoli
- 2023 “Oscillazioni”, Giardino della Casa – Studio Bruno Pruno a Pontremoli
- 2023 Asart, “Opere da viaggio cosa metto in valigia?” Lido di Camaiore
- 2024 “Burlamacco incontra l’Arte”, Villa Paolina Viareggio.
- 2024 “Onirica fra Sogno e Realta’”, Palazzo del Pegaso Firenze.
Opere di Serena Pruno si conservano nelle collezioni della Provincia di Massa-Carrara e del
Consiglio Regionale della Toscana di Firenze, al CAMeC Centro d’Arte Moderna e
Contemporanea della Spezia, alle Terme di Chianciano Parco dell’Acquasanta, nella sede della Cassa di Risparmio di Carrara – direzione Generale e in quella della Carispezia Crédit Agricole della Spezia, della SAS Scandinavian Airlines System di Stoccolma, nei Comuni di Pontremoli, Mulazzo e di Castelnuovo Magra (SP), nella Casa Museo Ugo Guidi a Forte dei Marmi, nella Facoltà di Ingegneria di Pisa, nella biblioteca Stefano Giampaoli di Massa sez. /ragazzi e in molte collezioni private in Italia e all’ estero.
Hanno scritto di Serena Pruno, fra gli altri: Bruno Ambrosi, Piero Angela, Umberto Baldini,
Ferruccio Battolini, Romano Bavastro, Dino Carlesi, Gianni Cavazzini, Marcello Ciccuto, Valerio Cremolini, Carlo Cresti, Cesare Garboli, Claudio Giumelli, Francesco Grisi, Adolfo Lippi, Giorgio Mascherpa, Francesco Menconi, Milene Mucci, Tommaso Paloscia, Federico Poletti, Marzia Ratti, Pier Carlo Santini, Carlo Sgorlon, Maurizio Vanni.
Cesare Garboli, nell’occasione riassuntiva di vent’anni di lavoro, per indicare la vivacità e varietà della produzione di Serena Pruno, ha scritto:
Si possono formulare molte ipotesi. La più ovvia: tappe, stazioni intermittenti di una ricerca mai soddisfatta, tanti stili figurativi, tante maniere quanti sono i sipari che un pittore può aprire sulla realtà. O anche stazioni di un rito di iniziazione. Capricciosi voltafaccia del gusto.
Voglia di una donna, di cambiare l’abito e il trucco, di mostrarsi nuova, un’altra, un’altra, un’altra. Quest’ultima ipotesi coglie forse nel segno. Non c’è definizione migliore di Serena che, quella intraducibile di “femme spirituelle”, che non vuol dire solo sensibilità a valori immateriali e incorporei, lucidità e vivacità intellettuale, insomma i doni dello spirito.
”Spirituelle” può anche indicare un’anima femminile estrosa, volubile, arguta, maliziosa,
fantastica. E infatti non si sta mai con i piedi per terra, nella pittura di Serena. Si sta sempre nel mito, nelle favole, dove si fugge e si sogna. Possono cambiare gli stili, avvicendarsi i cicli, ma il pennello di Serena è sempre fantastico. Non perché la pittura fugga la realtà, ma perché è ricca di anima.